Nel blu…
… dipinto di blu…
… felice di stare… quaggiù, a Palinuro! Modugno cantava di volare, noi rimaniamo con i piedi ben saldi sulla terra del Cilento. Oggi scopriremo insieme la Grotta Azzurra!
La Grotta Azzurra di Palinuro è indubbiamente la grotta più famosa di Capo Palinuro. E per un motivo ben preciso: ogni anno migliaia di visitatori la visitano per via degli spettacolari colori che si ammirano al suo interno. La Grotta Azzurra è costituita da una vasta e ramificata parte emersa e da un altrettanto imponente parte sommersa, dove è presente una delle maggiori sorgenti sulfuree subacquee di Capo Palinuro.
La peculiarità principale della Grotta Azzurra di Palinuro è la presenza di sorgenti di acqua sulfurea localizzate nella così detta “Sala della neve”. Nella Sala della Neve, da una delle tre depressioni situate sul pavimento, fuoriesce la sorgenza sulfurea principale. Le pareti della cavità interessate dalle sorgenti sono ricoperte da una spessa pellicola bianca di solfobatteri autotrofi e flocculi di materia organica. Questi spesso di staccano dal soffitto per effetto delle bolle scaricate dai subacquei generando di conseguenza un caratteristico “effetto nevicata”.
… felice di stare… quaggiù, a Palinuro! Modugno cantava di volare, noi rimaniamo con i piedi ben saldi sulla terra del Cilento. Oggi scopriremo insieme la Grotta Azzurra!
La Grotta Azzurra di Palinuro è indubbiamente la grotta più famosa di Capo Palinuro. E per un motivo ben preciso: ogni anno migliaia di visitatori la visitano per via degli spettacolari colori che si ammirano al suo interno. La Grotta Azzurra è costituita da una vasta e ramificata parte emersa e da un altrettanto imponente parte sommersa, dove è presente una delle maggiori sorgenti sulfuree subacquee di Capo Palinuro.
La peculiarità principale della Grotta Azzurra di Palinuro è la presenza di sorgenti di acqua sulfurea localizzate nella così detta “Sala della neve”. Nella Sala della Neve, da una delle tre depressioni situate sul pavimento, fuoriesce la sorgenza sulfurea principale. Le pareti della cavità interessate dalle sorgenti sono ricoperte da una spessa pellicola bianca di solfobatteri autotrofi e flocculi di materia organica. Questi spesso di staccano dal soffitto per effetto delle bolle scaricate dai subacquei generando di conseguenza un caratteristico “effetto nevicata”.
